Pit Piccinelli

Personale

Inaugurazione: mercoledì 16 maggio 2018, ore 18,30
Periodo espositivo: fino a settembre 2018 (ad agosto la galleria rimarrà chiusa per la pausa estiva).
Orari della Galleria (estivo): lunedì pomeriggio (solo su appuntamento); dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00; sabato mattina dalle 10.00 alle 13.00

LE AMERICHE DI PIT PICCINELLI
Una contagiosa empatia

 

La Galleria Milano è lieta di presentare una mostra personale di Pit Piccinelli (1917-2002), «incisore e pittore di formazione, ma quasi in fuga dalla sua stessa arte come dalla sua civiltà di provenienza, […] capace di seguire fino ai confini del mondo una vocazione che non è né religiosa né scientifica, bensì profondamente umana» (Giorgio Zanchetti nel catalogo della mostra). La sua indagine, polivalente e multidisciplinare tra ricerca antropologica, linguistica, storica e artistica, mette infatti sempre al centro l’uomo.

Questa alla Galleria Milano è la mostra più ampia e completa dedicata a Piccinelli dopo tanti anni: oltre a raccogliere disegni, oggetti (maschere, amuleti, attrezzi…), ceramiche e mappe, essa ha il fine di mettere una prima pietra nell’operazione di restauro e sistemazione del ricco Archivio conservato nella Casa Museo di Ottiglio.

Pietro (detto Pit) Piccinelli nasce nel 1917 a Torino, dove studia disegno e incisione. Attivo nell’impegno antifascista, durante la guerra svolge funzioni di collegamento tra i gruppi partigiani. Nel 1942 la sua prima mostra, a Pescara. All’esperienza pittorica unisce l’attività di giornalista, stampando anche un giornale antifascista, “La voce di Spartaco”.

Il richiamo dell’Ecole de Paris lo porta in Francia dove, tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, conosce diverse personalità tra cui Chagall e Cocteau; con Prévert e Picasso, in particolare, stringe una durevole e solida amicizia. Nel 1968 è barricadero a Parigi.

Appassionato della cultura degli Indiani d’America, già alla fine degli anni Quaranta stabilisce i primi contatti con gli Indios Jivaros in Ecuador. Qui si sente libero, come egli stesso ha raccontato: «questa gente ha capito che ero lì per imparare e non per insegnare». Da allora la sua ricerca sul campo non si ferma più, visitando e studiando diverse popolazioni indigene tra Centro e Sud America.

All’ inizio degli anni Settanta lascia Torino per trasferirsi definitivamente in Monferrato nella casa di Ottiglio, che diventerà il campo base per le future spedizioni nelle Americhe e la sede del suo archivio, che ancora oggi raccoglie opere d’arte, volumi, quaderni, album fotografici, manufatti indios e documenti di valore inestimabile. In quel periodo (1973) partecipa all’elezione del capo governatore degli Huicholes in Messico. In seguito, con la nuova compagna, la milanese Bona Tolotti, condividerà nuovi viaggi e avventure: in particolare, tra il 1979 e il 1980 il lungo percorso in Perù, Bolivia ed Ecuador, che darà luogo alla produzione di molte mostre sia in territorio nazionale che estero. Tra quelle più importanti, nel 1996/97 Hommes et Forets d’Amazonie all’ Università di Nanterre – Paris X di Parigi.

Dal 1996 al 2002, nonostante la sopravvenuta lunga malattia, prosegue nella sua casa di Ottiglio la sua insaziabile attività di antropologo unita al rinnovato esercizio di un linguaggio pittorico più essenziale e incisivo, che connota i suoi ultimi lavori, prevalentemente pastelli e carboncino su carta. La memoria, d’altronde, è una delle imprescindibili chiavi di lettura della sua opera: «ciò che colpisce è la presenza di una volontà di documentazione e al tempo stesso di partecipazione emotiva a quegli incontri di luoghi e di persone, di atmosfere vissute e immaginate» (Antonio Marazzi nel catalogo della mostra). Ed è questo il potere dell’arte di Piccinelli: attraverso il suo stile personale e riconoscibilissimo, è in grado di portarci in viaggio con sé.

Per l’occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo, edito da Ti.ple.co, con testi critici di Antonio Marazzi e Giorgio Zanchetti, per una duplice lettura: antropologica e storico-artistica.

Ufficio stampa: Cristina Pariset
Mail: cristina.pariset@libero.it
Cell.: +39 348 5109589
Tel.: +39 02 4812584
Fax: +39 02 4812486

Disegno di Bambini e mano- Indios Mosetenes, 1979 (Bolivia)
pastelli e carboncino  su carta, 52 x 69,5 cm

Mappa, Golfo del Messico
t/m su carta
44,5 x 60 cm

Album n.6 “Gramma Incas”, dal 1975 al 1990 circa
99 pagine con appunti, testi, fotografie, disegni, articoli.
46 x 41 x 4,5 cm

Indios Ruramuchi, Sierra Tarahumara
carboncino e matita su carta su supporto
42,7 x 58,2 cm

Maschera Tarahumara
legno, pelle e chiodi
35 x 8 x 15 cm

Maschera messicana
dipinta vari colori
17 x 6 x 14 cm

Maschera Tarahumara
legno, pelle e chiodi
33 x 11 x 14 cm