Silenzi

a cura di Angela Madesani

Inaugurazione: mercoledì 11 maggio 2016, ore 18,30
Periodo espositivo: giovedì 12 maggio – venerdì 15 luglio 2016
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00

La mostra

Silenzi, a cura di Angela Madesani, presenta le opere di 12 artisti appartenenti a differenti generazioni. Sono lavori realizzati con linguaggi diversi: dalla pittura, all’incisione, dall’installazione, alla fotografia. Opere che si collocano dagli anni Trenta a oggi. Il tentativo è quello di cogliere un filo rosso che si dipana tra atmosfere, idee, sensazioni.

Si va dalle immagini in bianco e nero di Emanuele Cavalli (1904-1981), pittore, che restituisce con la fotografia un mondo di oggetti, di rimandi ad atmosfere poetiche, a quelle di Franco Vimercati (1940-2001), nella cui ricerca attraverso oggetti normali, appartenenti a una quotidianità qualsiasi, è un’analisi concettuale del linguaggio, alle fotografie di Sergio Scabar (1946), in cui è una luce velata di silenzio su una gamma scura di toni.

Analisi del linguaggio, della pittura, del colore è anche quella di Antonio Calderara (1903-1978), che nel corso degli anni è passato dalla figurazione alla purezza dell’astrazione.

Quella di Carlo Alfano (1932-1990) è un’analisi del tempo, della sua circolarità, ma anche delle pause e dunque dei silenzi, attraverso i frammenti, come la pittura, esperienza privata in cui sono memoria e racconto.

Gli oggetti di un mondo lontano, fatto di natura, poesia, luce e ombra, sono i soggetti delle opere di Leonardo Genovese. Protagonisti delle due foto di Marco Maria Zanin (1983), dal ciclo Lacuna e equilibrio, sono materiali, oggetti in cui la guida è l’opera di Giorgio Morandi, macerie di una città demolita, collocate in uno spazio neutro.

Nelle immagini dal lavoro Washer, sui toni del bianco di Matteo Cremonesi (1986), è una sorta di inerzia che ci rimanda alla normalità degli oggetti, ai quali non prestiamo attenzione, che, tuttavia, popolano silenziosi la nostra vita.

In seguito alla prima esecuzione di 4′33″, il compositore John Cage ha affermato: «Non hanno capito. Non esiste il silenzio. Alcuni credevano fosse silenzio, poiché ignoravano come ascoltare, in realtà c’erano tantissimi suoni accidentali. Durante il primo movimento si poteva sentire il vento che soffiava dall’esterno. Durante il secondo movimento gocce di pioggia cominciavano a picchiettare sul tetto, e durante il terzo la gente stessa produceva ogni genere di suono interessante parlando o uscendo dalla sala». Il silenzio è una tensione all’assoluto, una ricerca, un’aspirazione a una condizione, a un modo diverso per affrontare l’esistenza, in un mondo di clamori, di chiasso, di fastidio, dove ogni cosa viene spogliata della sua purezza, per essere trasformata in qualcosa d’altro, possibilmente adatto alla società dello spettacolo.

I segni dell’opera di Emanuele Becheri (1973), dalla serie Shining, sono le tracce lasciate dal passaggio, privo di rumore, di una lumaca. È la scansione del tempo con la sua lentezza, fatta di gesti minimi, in grado di lasciare segni profondi, dando forma ai fenomeni nell’accezione filosofica del termine.

Al tema dell’ascolto, rara virtù, sono dedicate le due opere in mostra di Pierluigi Fresia (1962). Ascolto dell’esperienza della morte, raccontata da chi muore in una quiete densa di senso. È il silenzio dell’impossibilità dell’azione nelle opere dell’artista russo Alexander Brodsky (1955), architetto utopico che, durante gli anni Settanta e Ottanta, è stato alla guida del movimento visionario chiamato “paper architecture”, che ha sviluppato una nuova estetica architettonica, in aperta contrapposizione ai modelli costruttivi dell’Unione Sovietica e dei paesi dell’Est. Nelle opere di Lena Liv (1952) è il silenzio della storia, di quella archetipica, che va oltre qualsiasi tipo di narrazione, per cogliere l’essenza delle cose, la loro verità intrinseca, che si riconduce all’umanità, nel senso più ampio del termine.

12 ARTISTI
40 OPERE
gli artisti
Carlo Alfano, Emanuele Becheri, Alexander Brodsky, Antonio Calderara, Emanuele Cavalli, Matteo Cremonesi, Pierluigi Fresia, Leonardo Genovese, Lena Liv, Sergio Scabar, Franco Vimercati, Marco Maria Zanin

Carlo Alfano
Posto per la memoria, 1970
plexiglas inciso, specchio, alluminio
73,5 x 127,5 cm.

alexander brodsky galleria milano

Alexandr Brodsky
Senza titolo, 2010
creta cruda
22 x 34 x 13 cm.

antonio calderara opere galleria milano

Antonio Calderara
Quadrati e rettangoli, 1963
olio su tavola
27 x 24 cm.

Matteo Cremonesi
St, dalla serie Washer
fotografia
27,7 x 42 cm.

Pierluigi Fresia
Laio, 2007
fotografia ed. 2 esemplari
90 x 120 cm.

Lena Liv
Bidone ammalato, 2000
ferro, carta fatta a mano, pigmento, luce, piombo, garza
40 x 120 x 58 cm.

Sergio Scabar
Soffio di luce, 2013
stampa alchemica ai sali d’argento
32 x 41 cm.

Franco Vimercati
St, 1991
fotografia in bianco e nero
16,5 x 21,1 cm.