Dario Bellini

TRE PEZZI FACILI UNO COMICO
da mercoledì 5 febbraio fino a inizio marzo 2020

Dario Bellini

TRE PEZZI FACILI UNO COMICO

quattro nuove “sculture teatrali”

A seguito delle quattro sculture teatrali presentate negli anni dalla Galleria Milano – Il Kouros nel 2014, Conta il modo… nel 2016, i7s.avi nel 2018 e Il pinguino nel giugno 2019 – il nuovo progetto intitolato Tre pezzi facili uno comico presenta quattro nuove “sculture teatrali” di breve durata attive continuativamente e a rotazione per due settimane nelle stanze della galleria. Il proposito è di portare di fronte al pubblico il fitto scambio dialogico di personaggi immaginari, dispute sui contenuti, sul senso dell’arte, della vita e della politica, dialoghi sulla soglia nei termini descritti dal teorico Michail Bachtin, in cui le istanze si propongono come “le parole per dirlo, per dirlo a quel modo, in un modo che conti, che conti dirlo a quel modo lì, ora, senza aspettare altro più”. Per questo i personaggi delle “sculture teatrali” precedenti tornano come i protagonisti di una serie tv, come se avessero ancora qualcosa che deve essere detto: Marinetti, Breton, Il pinguino, Elio, Dario, Fausto Melotti, i warburghiani…

L’esecuzione delle quattro “sculture teatrali” comprende innanzitutto uno scambio che ha per titolo Il nastro, suddiviso in quattro parti intercalate da tre oggetti autonomi, il primo intitolato Indicare, uno intitolato Lo spazio e uno intitolato Le leve, la soglia, il tutto per una durata globale di 40 minuti circa.

Lo spazio pienamente illuminato è aperto e vuoto in modo da lasciare che le singole sculture si dispongano nell’ambiente, mentre l’azione inanella gli spettatori coinvolgendoli in una pantomima basata su un ricordo di Fausto Melotti. Il maestro dell’astrattismo italiano diceva in un’intervista degli anni 80 che la storia dell’arte in fondo potrebbe essere vista come una catena di individui della sua età (aveva circa 90 anni allora) messi uno accanto all’altro; circa venticinque vegliardi messi in fila indiana e fin laggiù in fondo dove stanno i greci, Fidia, per dire… Distante? Vicino? Ognuno fa le sue infilate. Luciano Fabro faceva delle infilate così!

A seguito delle due settimane di performance, a rotazione giornaliera, in galleria restano i quattro manuali-certificato, volumetti in esemplare unico per ciascuna scultura, con i testi e le disposizioni esecutive. In tali manuali si condensa l’esperienza delle “sculture teatrali”, i materiali teorici, il testo e la documentazione necessaria e sufficiente ad una ulteriore esecuzione indipendente dalla volontà dell’artista, mentre attestano in quanto certificati la proprietà delle singole sculture teatrali e il loro destino.

La mostra è a cura di Elio Grazioli.

Anche in questa occasione viene stampato un poster con il testo in 300 copie.