Gianni Gangai

Tempo Assai

Inaugurazione: mercoledì 12 dicembre 2018, 18.30
Periodo espositivo: da mercoledì 12 dicembre 2018 a fine gennaio 2019
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00

tempo assai

La Galleria Milano è lieta di presentare Tempo Assai, mostra personale di Gianni Gangai (Milano, 1957), artista d’ispirazione concettuale attivo dagli anni ’80.

Gangai attraverso il percorso espositivo intende sondare le diverse parti del sé, secondo un processo di disgregazione e ricomposizione che si sviluppa nel tempo, il tempo della vita.

Nella prima stanza protagonista è la grande installazione al neon dal titolo Scripta volant (2018): lettere e parole scomposte e frammentate parlano dello smarrimento interiore e dell’impossibilità di dire in un tempo in costante trasformazione. Ad affiancare il neon sono due fotografie in grande formato (1994) raffiguranti i genitori dell’artista, sulle quali compaiono scritte a serigrafia. L’indagine della propria identità prosegue con Automask (2017): otto autoritratti montati su supporti di legno, nei quali via via l’immagine dell’artista si scompone e trasforma.

I Progetti (2018) raccontano il processo di elaborazione di Scripta volant: si tratta di collage dove il testo originale viene scomposto e ricomposto, secondo un ordine casuale. A scandire il tempo è il video Un tempo…(1995-2018): si tratta del segnale orario trasmesso dalle televisioni di una volta, ma la durata è dilatata; la lancetta dei secondi infatti svolge il suo giro in 180 secondi invece che 60, ovvero 3 minuti. Quindi uno scatto ogni 3 secondi, che corrisponderebbero tra l’altro al tempo di un ispiro/espiro in condizioni di rilassatezza notturna ma anche al ciclo vitale di alcune microcellule umane.

Nella seconda stanza compare un altro video, dal titolo Quattro parole (1994-2018), in cui si alternano quattro scritte bianche sul fondo nero dello schermo. Le Omologie (Infiorescenze) (1995) constano di diciotto acetati ritagliati e collocati sotto vetro. Come si sviluppano biologicamente le infiorescenze? Questo lavoro parte da un’osservazione dello sviluppo di queste forme vegetali, che aprono alla suggestione di un parallelismo tra la materialità della natura e l’immaterialità del pensiero: i rami delle piante ricordano infatti le diverse direzioni che possono essere percorse dalla mente umana.

Texture (2002) invece indaga il bombardamento di immagini al quale siamo sottoposti e la loro relativa smaterializzazione: quello che a un primo sguardo pare un unico quadro, in realtà è formato da 25 collage, a loro volta costituiti da moduli di 1×1 cm contenenti 25 miniature di immagini tratte da riviste. Siamo unici e frammentati al tempo stesso, ci ricorda Gangai, e questa è l’essenza della contraddittoria ma inesorabile condizione umana.

La mostra è a cura di Giorgio Zanchetti.