Livio Marzot

Opere degli anni Sessanta e Settanta
periodo espositivo: venerdì 5 maggio - fine maggio 2017

Livio Marzot

in collaborazione con Bruno Grossetti

 

Inaugurazione:
giovedì 4 maggio 2017, ore 18,30
Orari della Galleria:
da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00

In collaborazione con Bruno Grossetti la Galleria Milano è lieta di inaugurare una personale di Livio Marzot. Per dar modo di conoscere a fondo il percorso di questo artista enigmatico e accattivante verranno organizzate contemporaneamente tre esposizioni: il 3 maggio inaugureranno la Galleria Antonia Jannone e  Grossetti Arte, dove verrà presentato il volume monografico Livio Marzot, a cura di Gianluca Ranzi ed edito dalla Fondazione Mudima (2016). Il 4 maggio inaugurerà la Galleria Milano.

alluminio verniciato a fuoco 90 x 40 x 3

Il percorso di Livio Marzot Marzot (Induno Olona, 1934; vive attualmente in Grecia) è molto vario: negli anni Cinquanta si occupa prevalentemente di pittura di paesaggio con risultati gestuali; dopo diversi viaggi a New York, dove ha modo di conoscere e confrontarsi con numerosi artisti, passa a studi più oggettuali. La frequentazione con Leo Castelli e con personalità a lui vicine, insieme all’amicizia con Salvatore Scarpitta e Sol Lewitt, lo mettono in contatto con la Pop Art e il Minimal. Le sue sperimentazioni si fanno quindi più geometriche: alla Biennale di Venezia del 1968 gli viene dedicata una sala personale dove espone grandi strutture primarie in ferro. Si trasferisce permanentemente negli Stati Uniti e la sua ricerca diviene completamente teorica: rinuncia alla produzione materiale delle opere e si dedica allo studio della linea curva, della sinusoide e dei processi mentali alla base del lavoro creativo. Di questa fase restano i disegni e i progetti degli inizi degli anni Settanta. Tornato in Italia nel 1981, si rivolge nuovamente alla pittura, che sarà d’ora in poi una costante del suo linguaggio espressivo. Ritornano quindi paesaggi, itinerari privati e geografie interiori, sin dagli esordi cifre stilistiche della sua ricerca.

Nell’esposizione alla Galleria Milano vi sono opere eseguite tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta che raccontano del percorso di un artista – e, ancora prima, di un uomo – che ha avuto il coraggio di “perdersi per ritrovarsi” (Gianluca Ranzi); in questi lavori, realizzati con tecniche e media molto diversi tra loro, c’è tutto Marzot: la cura formale, l’interesse verso la sinusoide e la tridimensionalità, la natura e la memoria dei suoi viaggi e dei suoi luoghi.

 

Ufficio stampa: Cristina Pariset
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senza titolo, 1968
alluminio verniciato a fuoco

160 x 100 x 18 cm

senza titolo, 1969
tecnica mista
23 x 32 cm

senza titolo, 1967
collage su carta
70 x 100 cm

JS-Walk, 1969
smalti a fuoco su alluminio
100 x 70 cm