Alik Cavaliere

Racconto

Inaugurazione: mercoledì 18 aprile 2012, ore 18.30
Periodo espositivo: giovedì 19 aprile – 31 maggio 2012
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00

La mostra

“Una finestra aperta all’improvviso, una visita, un’occasione per uscire con il proprio lavoro, esponendolo al confronto, all’impatto con il pubblico…La circolazione delle opere, il dibattito, la messa in discussione dell’operato sono momenti preziosi, indispensabili per ogni ricerca o produzione artistica… Ma perché l’opera non resti solo una confessione, invito lo spettatore a percorrere il “mio” (spazio) privato, a farlo diventare un confronto, una discussione, uno scontro e trasformarlo da eventuale possibile vaniloquio in una esperienza a più voci, pubblica…”
scriveva Cavaliere nel volume Lo Studio, pubblicato da Punto Linea, in occasione dell’ultima mostra da lui allestita nel 1990 presso la Galleria Milano.

L’esposizione attuale, realizzata in concomitanza con la pubblicazione del Catalogo ragionato, già presentato al Museo del Novecento, intende esaudire questo suo desiderio di compartecipazione, di coralità.

Tutto il lavoro di Alik, a partire dalle sculture realistiche degli anni cinquanta, è una indagine su ogni aspetto del divenire, sulla storia e il destino degli uomini, sulla loro sofferenza e energia. “Alik esplora prima di tutto l’infinito della natura: quella che i filosofi chiamano natura naturans, che continuamente genera la vita e continuamente la trasforma, suscitando incessanti metamorfosi… La natura è l’uomo: la sofferenza e il male di vivere di una foglia o di un albero ci rivelano il nostro stesso male”, scrive Elena Pontiggia nell’introduzione al Catalogo Ragionato.

Nel ciclo di sculture “W: la libertà”, gli alberi in gabbia, impediti nel respiro e senza possibilità di espansione rappresentano il disagio della civiltà contemporanea. Ma nei suoi lavori, Cavaliere, esplora anche i miti (Apollo e Dafne, Pigmalione, Pandora e altri ancora) e la storia, attraversando il tempo, dalla classicità al Rinascimento, la guerra, la vita umana, i mestieri, la famiglia, la memoria.

I suoi “racconti”, perché sempre di racconti si tratta, sono “…quasi un diario dove le boscaglie, gli sterpi, i rami secchi non hanno un valore autonomo: sono momenti psichici di un intrico, che resta il vero tema delle immagini.” (Guido Ballo). Nel suo percorso artistico Cavaliere ha usato e mescolato materiali diversi. Stoffa, legno, carta, parole, acqua, fotografia, porcellana, cera, vetro, specchi, plastica, marmo e metalli.

“Ho sempre usato i materiali come un regista, come un “trovarobe” teatrale, come un narratore di storie e racconti; lavorando sulla memoria, cercando di creare dei percorsi, dei labirinti dove potermi incontrare con l’eventuale visitatore/spettatore per poi perderci entrambi all’interno dell’opera stessa…” (da Il disegno, Milano 1987).

Alle 18.30 Elena Pontiggia
parlerà con Giorgio Zanchetti
del Catalogo ragionato da lei curato.

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