Inaugurazione: giovedì 5 settembre 2019, 18.30 La Galleria Milano è lieta di presentare una mostra personale di Francesco Voltolina (Ravenna, 1960) dal titolo Prima del compimento. Attraverso cicli di opere in dialogo tra loro, l’artista affronta questioni ambientali ed ecologiche di urgente attualità, con un approccio che unisce la dimensione contemplativa, l’indagine introspettiva e il valore politico della responsabilità individuale e collettiva. Fin dal titolo l’artista evoca una condizione preliminare verso qualcosa che dovrà compiersi, introducendo una temporalità che dilata il presente in funzione del futuro. Le opere del ciclo Prima del compimento sono state realizzate a partire da alcune riprese video effettuate in Trentino Alto Adige nelle zone di Levico Terme e Piné, colpite nell’ottobre 2018 dalla tempesta Vaia. La selezione dei frame ha portato alla realizzazione degli scatti fotografici definitivi, eseguiti con banco ottico digitale e rielaborati in post produzione. A quelle immagini di foreste devastate dalla violenza del vento si sono sovrapposti simboli apparsi all’autore nella fase che precede lo stato di veglia, segni sui quali l’osservatore è invitato a focalizzare il proprio sguardo e a esercitare una concentrazione profonda, da cui possono scaturire inaspettati fenomeni percettivi e mentali. Cosa resta dopo tale esperienza? L’immagine reale si proietta in quella del ricordo, in una dimensione onirica e immaginativa, come accade nell’opera Prima del compimento VI realizzata in carta da parati, dove il bosco appare in dimensioni quasi reali e acceso da riflessi metallici. La realtà, ci dice Voltolina, è sempre (ri)elaborata dalla nostra mente. A un secondo ciclo, dal titolo Iwasaka, appartengono alcune fotografie scattate in Giappone, che ritraggono un particolare tipo di pietra presente in una foresta vicino al Kamigamo Jinja, un santuario scintoista nei pressi di Kyoto. Esse rimandano al ruolo che la natura ha avuto in molte culture del passato come elemento di connessione tra l’uomo e il divino. A esse si alternano alcuni lavori in cui è ricorrente la presenza delle api, insetti impollinatori da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema terrestre e che rischiano l’estinzione a causa delle sostanze chimiche usate nei sistemi di coltivazione industriali. A essere colpita è in particolare la loro capacità di orientamento, governata dagli ocelli, occhi rudimentali disposti a triangolo – un richiamo ai simboli inscritti sulle altre opere – ai quali sono dedicate due immagini fotografiche macro. Il percorso si chiude con la presentazione di due versioni della scultura Fontana, realizzata sulla base di un’immagine affiorata alla mente dell’artista in modo spontaneo durante una seduta di ipnoterapia. In forma di scultura sonora, essa sarà usata come strumento dal percussionista Elio Marchesini in un’azione performativa che avrà luogo durante l’inaugurazione. Il risultato sarà un’esperienza sia fisica che uditiva, introdotta da una premessa teorica che condurrà il pubblico a una maggiore consapevolezza di fenomeni non percepibili, quale il suono inudibile del nostro pianeta. In questa mostra le immagini sono l’esito di un lungo processo di elaborazione. Esse funzionano come una palestra del pensiero, dove esercitare un’attenzione protratta piuttosto che il rapido consumo cui siamo abituati. Nel qui e ora del contesto espositivo, ci invitano a immergerci nella realtà complessa del nostro presente, creando una possibile mappa, un sistema di orientamento aperto e da esperire. Accompagnerà la mostra un testo critico di Francesca Comisso. La realizzazione dell’opera Prima del compimento VI è stata resa possibile grazie a Jannelli & Volpi, azienda leader nella produzione di carte da parati, che ne ha sostenuto la produzione.
Periodo espositivo: da giovedì 5 settembre a fine settembre 2019
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00.La mostra